NIPPO-Fantini-EuropaOvini, un progetto rafforzato che ambisce al Giro a testa alta
Un progetto che va avanti e si consolida quello della NIPPO – Vini Fantini – Europa Ovini. Passano gli anni, ma la squadra mantiene i suoi rapporti fra Italia, con una rafforzata componente abruzzese, e Giappone. Se il legame fra la regione italiana e la nazione del Sol Levante era già molto forte anche nelle scorse stagioni, quest’anno infatti aumenta con l’ingresso della Europa Ovini come terzo name sponsor. Un progetto non solo prettamente sportivo, ma di obiettivi e valori umani ed etici. Proprio in quest’ottica è molto importante la carta etica che ha deciso di rendere pubblica la squadra, con le varie regole di condotta che devono rispettare tutti i membri della NIPPO – Vini Fantini – Europa Ovini sia in bicicletta che fuori.
La condivisione degli stessi valori etici è il motivo che ha spinto Valentino Sciotti a creare questa squadra dopo l’esperienza negativa del 2013. Un progetto che rende orgoglioso il CEO del brand “Vini Fantini by Farnese Vini” soprattutto perché “è stata creata una squadra trasparente che è in grado di far appassionare”. Una realtà che lo stesso Sciotti ha sottolineato essere sempre più abruzzese visto “il sogno che si realizza” con l’ingresso di Gabriele Marchesani all’interno del progetto, tanto che proprio l’arrivo del patron di Europa Ovini viene ritenuto come “l’acquisto più importante”. Più che un sogno si tratta per l’imprenditore abruzzese del “coronamento di un progetto“, visto che l’unione di due aziende abruzzesi come Farnese Vini e Europa Ovini “renderà la squadra ancora più legata al territorio in un team che guarda all’internazionalità”.
Nonostante il forte legame territoriale con l’Abruzzo quello della NIPPO – Vini Fantini – Europa Ovini rimane infatti un progetto a respiro globale, con particolare attenzione al Giappone. Sol Levante dove la squadra è in grande crescita, così come sottolinea il presidente della NIPPO Corporation Hiromi Hiwata: “Sono onorato di aver partecipato anche quest’anno alla presentazione della squadra. In particolar modo ringrazio Sciotti e Marchesani. L’anno scorso la squadra non ha potuto correre il Giro d’Italia, ma Marco Canola ha vinto tre tappe del Giro del Giappone e ha vinto la Japan Cup, imponendosi sia nel criterium che nella prova in linea. Nessuna squadra ci era mai riuscita e questo ha reso la squadra ancora più famosa. Questo non solo grazie al lavoro di Canola, ma di tutta la squadra e dello staff. Il mio desiderio è che la squadra regali sempre più emozioni in Italia ed in Giappone“.
A sintetizzare alla perfezione il legame fra le tre grandi aziende è il general manager della squadra Francesco Pelosi che spiega come “l’unione fa la forza” dal punto di vista dirigenziale. Dal punto di vista sportivo invece la speranza del general manager della squadra è ben chiara: “Vogliamo migliorare i risultati eccellenti del 2017. Da tredici successi vorrei passare a cifra tonda, quindi almeno quindici. Però non conta solo il numero di vittorie, ma anche la qualità ed è per questo che speriamo di avere l’opportunità di mettere in risalto i nostri corridori nelle grandi corse”.
Speranza di migliorare i risultati sportivi condivisa dai due direttori sportivi Mario Manzoni e Valerio Tebaldi che sottolineano come la volontà sia quella di “alzare l’asticella” e portare a casa quindi “delle vittorie in corse di qualità”. Per ottenere risultati importanti, sarà fondamentale il ruolo di Marco Canola che dopo un ottimo 2017 è chiamato a confermarsi. Responsabilità che non spaventa però il vicentino: “Ci si attende tanto da me, ma questo non mi spaventa, anzi, mi dà maggiore motivazione per dare il massimo”. L’altro capitano della squadra sarà Damiano Cunego, pronto a vivere i suoi ultimi mesi da professionista: “Si chiuderà quest’anno la mia avventura nel ciclismo, ma guardo già al futuro. Sto studiando e vorrei fare il preparatore o comunque ricoprire un ruolo del genere per poter seguire i giovani corridori visto che sono il futuro”.
Il grande tema, quel salto di qualità a cui più volte si è fatto riferimento, è chiaramente il Giro d’Italia 2018. Esclusa lo scorso anno, la formazione italo-nipponica quest’anno spera fortemente di esserci, anche se ha già dimostrato di poter sopravvivere e farsi notare anche senza. Chi ha lavorato molto dietro le quinte è Maurizio Formichetti, mentor del team, intervenuto a sua volta sul palco. “Fra martedì e mercoledì sapremo se la squadra sarà invitata o meno – spiega il dirigente teatino – Certamente, se sarà invitata sarà una festa per tutti, nel caso contrario accettiamo serenamente il no di RCS e lavoreremo nel 2018 per far sì che nel 2019 la squadra abbia il diritto di esser invitata e non debba passare dal ripescaggio”. Chiaro il riferimento alla Ciclismo Cup, vinta nel 2017 dalla Androni – Sidermec, che garantisce un posto alla Corsa Rosa dell’anno successivo.
“Il sogno per il 2018” anche di Cristiano De Rosa, che con le sue bici sponsorizza la squadra, è chiaramente “participare alle maggiori competizioni” per “riuscire ad offrire la miglior qualità ciclistica”. Il produttore si aggiunge dunque al coro che arriva dal palco, una richiesta, ma con la fierezza di chi conosce il proprio lavoro e i propri meriti. “Qualcuno ci deve invitare – commenta Sciotti – Gli inviti vanno meritati e noi ci interroghiamo per capire come essere squadra modello. Credo l’abbiamo fatto e sarà così, sia con Giro, che senza”. Dello stesso avviso il corregionale Marchesani, per il quale la Corsa Rosa, per lui sarebbe la prima, è “il coronamento di un progetto, ma non esiste solo il Giro”.
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